mercoledì 13 gennaio 2016

La vita con un Whippet

Sono ormai 3 mesi che Tristan è qui con me (e ancora non mi capacito di come sia potuto accadere) ed è perfettamente integrato in questa variopinta famiglia canina!
E' strano per alcuni versi, facile per altri ma soprattutto è divertente! Ha uno spiccato senso dell'umorismo, forse un pò troppo inglese a volte ma decisamente esilarante.
Passare dalla mente del border collie e dei lagotti a quella di un whippet richiede un filo di elasticità mentale umana. Così mi sono ritrovata, dopo aver tentato di insegnare cose banali con scarso successo o con tempi biblici, a fare un passo indietro, anzi due. Quello che alla maggior parte dei cani da lavoro viene naturale, cioè compiacere l'umano, a lui viene proprio malissimo. Chiedere ad un whippet di fare qualcosa per te se non hai un minimo di rapporto consolidato e la sua totale fiducia equivale a trovarsi davanti due occhietti che ti fissano con sufficienza come se fossi l'ultimo idiota della terra. Non so se sia così per tutti i whippet ma per Tristan ho dovuto davvero liberare per un momento la mente dalle abitudini degli ultimi anni e guardare la cosa da una prospettiva differente. Non è stato per nulla demotivante come ci si può aspettare o fonte di stress, piuttosto di ispirazione per una nuova avventura.
Sono partita da un presupposto abbastanza semplice: non mi aspettavo nulla! Le uniche cose che ho curato sono state il rapporto quotidiano, la fiducia nei miei confronti e ZERO esercizi. quando è stato il momento ho iniziato ad introdurre proprio il minimo indispensabile perchè cominciasse a trovare piacevole fare qualcosina con me e adesso appena mi vede con i premietti è subito interessato e interattivo. Non è importante quello che ha imparato (pochissimo) ma conta che la sua mente ora sia pronta ad imparare e lui ne abbia la voglia. Il resto vien da sè.
Siamo così passati dal non voler assolutamente fare il "terra" sull'erba umida ("tu sei matta umana a chiedermi una cosa del genere") ad un perfetto e veloce "terra" sull'erba completamente bagnata. Da un "twist" lento e in stimolo ad uno veloce e in rinforzo. E allora ci ho iniziato a mettere anche una mezza condotta in stimolo per costruire un pò di memoria muscolare e lui ha iniziato da solo a proporla (e io a rinforzarla).
Al di là degli esercizi ho scoperto con lui il piacere del non aspettarsi nulla, nel senso che non ho scelto un whippet per farci attività, ma lui ha scelto me quindi non avevo e non ho programmi per lui ma mi piace lavorare con i cani e vedere quei cervellini in azione quindi era inevitabile che iniziassimo a fare qualcosina per il puro piacere di lavorare insieme.
E' decisamente rilassante non avere programmi in tal senso, non avere idea di quello che dovrà essere la sua "carriera sportiva" ma godersi ogni giorno e ogni progresso senza aver nemmeno pensato ad un obiettivo.
Credo che se avessi approcciato Tristan con una aspettativa avrei sbagliato tutto e ora saremmo in conflitto.
Da un whippet non puoi pretendere cose che non ha voglia di fare, puoi al massimo chiedere gentilmente se ti fa la cortesia di darti retta per il suo bene.
Abbiamo ancora qualcosa in cui lui non si fida al 100% di me e dove mi accorgo di quanto possa essere difficile convincerlo che la mia scelta è la migliore: l'andare in macchina. Lì non ha ancora l'idea che sia un posto positivo per andare a fare cose bellissime ma ci arriveremo. In ogni caso più che mettermi attivamente a fare esercizi in tal proposito ho puntato su poche e casuali interazioni positive con l'auto, di breve durata e con premio assicurato. Staremo a vedere se alla lunga pagherà ma ieri per esempio è salito in macchina per la prima volta da solo quindi vedo già una lucina in fondo al tunnel.
A casa ha raggiunto un inaspettato grado di indipendenza per un cucciolo di whippet, riuscendo a dormire al piano di sopra mentre io sono sotto che scrivo qui in compagnia dei border che invece non si scollano. Complice una cuccia comodissima e il fatto che la sua sicurezza sia aumentata.
Uno dei timori che avevo con lui era un filo di ansia da separazione perchè pare essere molto comune in questi cani e lui non voleva staccarsi MAI da me. Non ho mai lavorato a questo potenziale problema, nemmeno per sbaglio, ma ho fatto in modo che si sentisse a casa e parte della famiglia. Il prossimo passo sarà riuscire a stare fuori da un negozio ad aspettarmi ma ci prenderemo un po' più di tempo per quello dato che in passato ha avuto esperienze poco piacevoli al riguardo.
Al di là dei miei tentativi di entrare nella sua testa è un cucciolo assolutamente facile: o dorme o corre.
E quando corre è uno spettacolo per gli occhi, oltre alla perfezione biomeccanica gli viene una faccia da cane pazzamente felice!
E' stato ed è una scoperta continua e penso che siano davvero sottovalutati come cani da compagnia prima di tutto, ma anche sportivamente perchè io del potenziale ce lo vedo in questi whippini.

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